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Federico Guglielmi, un titolo italiano e una maglia azzurra per ripartire

By Giugno 19, 2021 No Comments

Dopo aver raccontato la situazione legata ad Elisa Visentin, con il primo titolo italiano U20 per la nostra velocista, approfondiamo ora quella di Federico Guglielmi, che è tornato sul gradino più alto del podio dopo aver saltato quasi completamente la stagione 2020 e dopo il doppio podio delle indoor.
Per analizzare le situazioni che hanno visto protagonista Federico partiamo dal 2019, l’anno del primo successo individuale internazionale. Una stagione che Federico apre con il botto: il 6″78 di Udine è la miglior prestazione italiana U18, un tempo che lo poneva certamente tra i favoriti per i campionati nazionali indoor di Ancona, in programma a febbraio. Gli italiani scorrono via bene fino alle semifinali, poi un problema muscolare lo frena e lo costringe a rialzarsi, chiudendo così ottavo. Un avvio di stagione sfortunato, con un recupero da portare avanti al 100% visti gli impegni internazionali importanti in programma. Il 26 maggio la prima uscita stagionale è un 200 al Brixia Meeting, un 21″73 buono per ritrovare le sensazioni della gara. L’esordio stagionale in quel di Savona nei 100 metri arriva tre giorni dopo ed è un 10″88 utile per capire la condizione in vista degli impegni nazionali ed internazionali. Nel mese di giugno – prima dei Nazionali di Agropoli – il velocista classe 2002 seguito all’epoca da Andrea Montanari ha corso un altro 200 in 21″87 con -1.2 di vento. I 20 giorni che l’hanno separato dai campionati italiani sono ovviamente serviti per mettere a punto la condizione fisica e preparare quella che sarebbe stata la sua gara ad Agropoli, ossia i 200, gara fondamentale per trovare la convocazione in azzurro per il Festival dei Giochi Olimpici Europei in programma a Baku. Nella massima rassegna nazionale Federico apre la domenica con un 21″74 in grande scioltezza, cui fa seguito un 21″44 che è di gran lunga il season best, oltre che il nuovo primato personale migliorato di 5 centesimi dal 2018.
Tra Agropoli e Baku Federico cresce di condizione e trova un 10″76 nei 100 ed un 21″81 nei 200, buoni test in vista dell’appuntamento internazionale. A Baku il vero boom, con il 21″50 (-1.6 il vento) in batteria a regalare buone sensazioni e la grande certezza di potersi giocare la vittoria finale. Il giorno dopo – il 25 luglio – Federico rimonta nel finale e vince la gara con un grandissimo 21″11, con primato personale demolito. Purtroppo per lui quella gara gli lascerà in dote un problema muscolare, il secondo della stagione dopo quello di febbraio.
Nel 2020 – qualche settimana prima dei nazionali indoor di Ancona – Federico decide di lasciare il campo di Marcon e coach Montanari per trasferirsi a Padova con Juliano Bettin. L’azzurro correrà i 60 ad Udine per aprire la stagione con un solido 6″84, migliorato dal 6″77 ottenuto a Magglingen, nuovo record personale. In occasione dei campionati nazionali Federico prenderà un’argento nei 60 con un 6″85 ed una medaglia d’oro molto positiva e di sicuro valore nei 200, con un bel 21″47. In occasione dell’impegno internazionale di Minsk Federico si prenderà il suo secondo successo in azzurro a livello individuale, con un 6″82 doppiato tra batteria e finale nei 60. Il lock-down interrompe il periodo di recupero completo del nostro atleta, un problema non di poco conto visto l’infortunio di luglio non completamente risolto per via di una cicatrice fastidiosa. La stagione di Federico si aprirà il 5 luglio a Vittorio Veneto nei 200 con un 21″64 e si chiuderà di fatto poche settimane dopo visto che l’ultima gara sarà un 100 in quel di Savona, dove Federico accuserà un piccolo fastidio e non spingerà fino in fondo. Complice questa avvisaglia Federico – in accordo con Juliano e lo staff – andrà a curare la cicatrice “malandrina” da Sarino Ricciardello, dottore di assoluto livello. La stagione estiva finirà lì, saltando gli impegni nazionali di Grosseto, per preparare al meglio un 2021 di vitale importanza.
Dopo mesi di recupero e di lavori specifici Federico tornerà in gara a Modena correndo i 60 in 6″80. In occasione dei nazionali di Ancona il nostro junior – condizionato probabilmente dalle pochissime gare nell’ultimo anno – sarà secondo nei 60 in 6″85 e terzo nei 200 in 21″82, mostrandosi un po’ contratto ed a corto di condizione: una situazione che ci può stare visti gli impegni estivi. La stagione outdoor vedrà Federico esordire il 16 aprile a Roma nei 100 con due ottimi crono vicinissimi al PB nei 100: 10″55 e 10″57, proseguendo con altri crono tra i 10″58 ed i 10″61, se escludiamo il 10″45 ventoso di Padova. Nei 200 l’unica uscita stagionale avverrà a ridosso dei nazionali di Grosseto, con un 21″25 positivo. A Grosseto l’occasione per Federico è molteplice: riprendersi lo scettro di uomo più veloce in Italia, prendersi l’azzurro per Tallinn e lanciare un segnale importante alla concorrenza, un segnale forte di recupero importante e soddisfacente.
A Grosseto – dopo il 21″12 ventoso e in grande agilità della batteria – Federico vincerà il titolo con un comunque buono 21″23. Un tempo che lo rimette sui livelli di 2 anni fa e da cui bisognerà ripartire per migliorare la condizione e quegli errori che si possono limare, come l’irrigidimento negli ultimi metri di gara. Intanto – però – contava riprendersi l’azzurro ed il tricolore. Missione compiuta per uno dei più grandi talenti del nostro settore “veloce” e dell’atletica giovanile italiana. Oggi – in occasione del Trofeo Perseo a Rieti – Federico migliorerà il personale nei 100 dopo 3 anni con un bel 10″53, per poi correre i 200 in 21″23, dopo esser rimasto diversi minuti fermo dietro i blocchi (problemi organizzativi?).
Una parabola fatta di tanti alti e più di qualche basso per l’ex campione italiano cadetti del 2017, qualche infortunio di troppo a minarne le certezze e limitarne la crescita, ma con il tricolore cucito addosso e l’azzurro in valigia Federico non vuol perdere altro tempo e vuole ripartire, a massima velocità. Prossima tappa Rovereto per gli italiani assoluti, poi occhi e mirino su Tallinn, per un mese da vivere a tutto gas.

Si ringrazia Daniele Morbio per l’articolo

Foto Fidal/Grana