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Elisa Visentin: da zero al titolo italiano ( e all’ azzurro ) in due anni , che crescita !

By Giugno 15, 2021 No Comments

A distanza di 48 ore dal grandissimo titolo italiano vinto sul filo dei millesimi in quel di Grosseto analizziamo la situazione di Elisa Visentin, velocista classe 2002 proveniente dal nostro settore giovanile, come ricorda orgogliosamente il presidente Guerrino Boschiero ai microfoni di tltblogsport.
Il titolo dell’articolo fa riferimento al percorso datato 2018-2021, consapevoli che ripartire dopo diversi problemi fisici in un tempo ristretto è difficilissimo ed è come dover partire da zero. I risultati ottenuti da Cadetta dalla nostra atleta (9″91 negli 80, 41″06 nei 300, 2 ori con la 4×100 del Veneto, un argento nel 2016 ed un oro nel 2017 negli 80) nessuno li dimentica e certamente non si possono cancellare e i meriti di questi risultati vanno giustamente attrubuiti a lei e ai due tecnici Alessandro Pavan e Federico Sottana. Proprio perché il titolo fa riferimento alle ultime 3 stagioni, per raccontare la parabola di Elisa partiamo dal 2018, dove al primo anno allieva si mette in luce con un bronzo conquistato agli italiani di categoria in quel di Rieti nei 100 ed un crono di 11″97 ed un 24″50 nei 200. Da settembre dello stesso anno e per tutta la stagione successiva – però – una serie più incredibile che altro di problemi fisici la hanno tolta dal giro delle manifestazioni più importanti e di una maglia azzurra che era sicuramente obiettivo raggiungibile ed alla portata. Arrendersi? Macchè, è parola che non esiste per un’atleta che vive di sfide. La sprinter allenata da coach Andrea Montanari è ripartita da capo, ha avuto la pazienza di ricostruirsi mentalmente e fisicamente grazie all’aiuto dei genitori e di uno staff di livello che la ha seguita passo dopo passo per quella che doveva essere la rinascita sportiva di un talento dell’atletica veneta e italiana ed ha corso a fine stagione 2019 in 12″22 i 100 ed in 24″94 i 200, ponendolo come punto di ripartenza per le stagioni successive.
Il 2020 lo apre con due record personali nei 60 (7″66) e nei 200 (24″87) nelle manifestazioni indoor, che non sono propriamente le sue preferite prima del lock-down legato all’esplosione del Covid-19. Nei due mesi di ” chiusura” Elisa – come raccontato in un’intervista a fine stagione – ha avuto la possibilità di lavorare su sè stessa, di adoperarsi alla meno peggio per tenersi in una buona condizione e per farsi trovare pronta al momento della ripartenza, perché ogni occasione poteva essere davvero utile per recuperare centimetro su centimetro il terreno perduto l’anno precedente. In quella strana stagione aperta a luglio e chiusa a settembre Elisa timbrerà buoni crono nei 100 e nei 200, scrivendo ai nazionali junior di Grosseto una delle sue pagine più belle per qualità delle prestazioni e per solidità dimostrata nella tre giorni toscana: nei 100 toglierà 8 centesimi al proprio primato personale e portandolo ad un ottimo 11″89, cogliendo un’argento, nei 200 – dopo una batteria corsa in totale controllo – offrirà un’altra prestazione notevole, prendendosi un altro secondo posto con un comunque positivo 24″60 (-1.4 il vento).
L’anno “azzurro” – questo 2021 – non si apre proprio nel migliore dei modi: una distorsione alla caviglia la blocca a 20 giorni dai nazionali indoor, che deciderà di correre nonostante una condizione fisica precaria: se nei 60 è eliminata al primo turno, nei 200 arriverà un bronzo che comunque va visto con soddisfazione visto il problema fisico. Le outdoor – però – sono il vero punto fisso per Elisa, che non vuole davvero perdere il treno importante e vuole prendersi quelle soddiafazioni (l’azzurro e il titolo italiano) che le mancano all’albo, nonostante un titolo sia arrivato da cadetta. Le prime uscite sono convincenti: 24″38 nei 200 (PB uguagliato) e 11″80 nei 100, dove stabilirà in un colpo solo record personale e minimo europeo e mondiale U20. Il prosieguo sarà in crescendo, con un 24″19 nel mezzo giro di pista: anche questo sarà record personale e minimo europeo-mondiale. Poco prima dei nazionali U20 arriverà un 11″73 nei 100 (ventoso) ed un 23″99 ai regionali di Mestre, primo crono sub 24″ (con -1.3 di vento) della sua carriera nel mezzo giro.
Grosseto rappresenta per la nostra velocista di punta l’occasione della vita: prendersi la convocazione in azzurro e dare l’assalto al primo titolo italiano da “Over 16”, con una doppia chance nei 100 e nei 200. Il venerdì – però – sarà un mezzo incubo, nonostante arrivino tempi comunque vicini al suo personale: all’11″89 in agilità della batteria farà seguito un 11″87 corso in finale, che la piazzerà al quinto posto. Ma il problema – come abbiamo saputo da lei stessa – è rappresentato da un tremendo colpo di calore che la ha fortemente debilitata e le ha impedito di esprimersi sui suoi livelli. Il sabato lo passerà in albergo a recuperare più energie possibili e a smaltire la “botta” del giorno precedente, prima di provare a scaricare i cavalli nei 200 domenicali. Il 200 è l’ultima possibilità per realizzare i due sogni, per raggiungere i due obiettivi: per vincere occorrerà correre forte, fortissimo vista la folta ed agguerrita concorrenza presente ai blocchi. La batteria scivola via senza intoppi e in agilità conquista la finale grazie ad un 23″94 (+2.5) che la pone tra le favorite. La finale però – come naturale che sia – è tiratissima e servirà tirare fuori ogni stilla di energia per assaltare il forziere contenente l’oro, ciò che le manca da troppo tempo. La gara conclusiva è un inno alla tenacia, alla forza mentale, alla qualità tecnica ed alla pulizia dell’azione di corsa nonostante i 4 turni nelle gambe: l’arrivo è spalla a spalla e per definire i colori delle medaglie ci vogliono 4′ di estenuante attesa. Il fotofinish decreta e chiude ogni discorso con il più dolce dei risultati per lei, per il suo tecnico e per la sua famiglia, presente a tifarla sugli spalti: 23″74 per le prime due, con Elisa che la spunta per un millesimo. Il cerchio si chiude con la gioia della nostra atleta, che in un sol colpo si prende l’intera posta in palio e quell’azzurro che mai ha vestito fino ad oggi.
Ciò che conta è sicuramente il titolo italiano portato a casa e la maglia azzurra conquistata dopo anni di attesa, ma dietro questi risultati è giusto sottolineare la parabola di crescita di Elisa, velocista di punta della nostra società: una ripartenza da zero con gli infortuni del 2019, la rinascita certificata nel 2020 ed un percorso di crescita costante ed inesorabile che ha come punto più alto la maglia tricolore agguantata domenica. Per descrivere al meglio la sua crescita è opportuno sottolineare il miglioramento a piccoli passi che sta apportando a sè stessa ed ai suoi risultati sulla pista, in linea con la filosofia del suo tecnico, quell’Andrea Montanari che la sta consacrando ai livelli dell’azzurro e del tricolore. Nessun boom di crescita, solo piccoli passi che la aiuteranno anno dopo anno a ritagliarsi spazi importanti nella nostra atletica. Quello che vogliamo segnalare – però – con pieno orgoglio è che Elisa è atleta e ragazza cresciuta e sbocciata nel nostro settore giovanile, seguito ottimamente da Alessandro Pavan e Federico Sottana, i primi tecnici della velocista classe 2002. Un percorso di crescita lineare, con una caduta al “piano zero” tra il 2018 ed il 2019, una lenta rinascita fino al titolo tricolore ad all’azzurro conquistati domenica, con dei punti fissi, non perdere mai l’obiettivo, non arrendersi mai e guadagnarsi spazio, risultati e credibilità con il lavoro in pista e a casa. Ad Elisa, a coach Montanari e a chi ha accompagnato Elisa nel percorso di rinascita (genitori e staff terapico) i nostri complimenti ed un grazie, perché lei è sicuramente uno dei talenti più importanti del nostro pacchetto di atleti. Adesso – con il tricolore addosso – è pronto l’esordio in azzurro, un momento che lei aspettava da tempo. Brava Elisa!!

Si ringrazia Daniele Morbio per l’articolo

per le foto FIDAL/GRANA e FOTOGP