Trail

DXT – Dolomiti Extreme Trail – 09.06.2017

By Luglio 6, 2017 Aprile 9th, 2019 40 Comments

Qua si fa sul serio… Trail al 100%, estremo di sicuro nella prima metà! Edizione n° 5 di questa gara che ricalca in gran parte l’affascinante anello sulla Val di Zoldo che tocca i massicci dolomitici che le fanno da coronamento (http://www.dolomitiextremetrail.com).

Partenza alle 19:30 dal centro di Forno di Zoldo, ai piedi senza dubbio scarpe trail, in spalla zaino con tutto il materiale obbligatorio nonostante le ottime previsioni meteo, bastoncini facoltativi, ma considerato il dislivello totale dichiarato di 7100 metri diventano obbligatori. I primi 2 km su asfalto in leggera discesa, galleria, svolta a destra e in 13 km di sentiero dolce ma impegnativo ci troviamo a quota 2000 metri.

Si accendono le frontali e assieme la luna, che è piena… spettacolare!

Per altri 20 km si alternano salite e discese per poi iniziare il sentiero Tivan che porta al punto più alto sfiorando i 2400 metri. Nelle precedenti edizioni questo sentiero alpino tra ghiaioni e nevai è stato spesso sostituito con una variante meno impegnativa causa condizioni meteo sfavorevoli. Si comincia a scendere di quota incontrando sentieri più comodi fino al passo Staulanza, siamo a metà gara ma il grosso del dislivello è già digerito. Qui molti si sono fermati, anche se più semplici, mancano comunque 50 km. Fino al 70°km il percorso si fa corribile… se si hanno ancora energie sulle gambe. Si torna a pestare un po’ di asfalto per poi affrontare la scalata al Monte Rite, al museo delle nuvole. Discesa veloce e comoda al passo Cibiana prima di affrontare l’ennesima salita facile, seguita da una discesa tecnica e ripida, che affrontata a 85 km dal via si fa sentire! Mancano 15 km all’arrivo con continui sali scendi senza però superare i 1500 metri di altitudine. A 5 km dal traguardo comincia a sentirsi la voce dello speaker. Si esce dal bosco per affrontare l’ultimo km su asfalto nell’abitato di Pieve di Zoldo… arrivo in salita!

Organizzazione impeccabile, ottima la gestione logistica dei parcheggi e collegamenti tra la zona arrivo e partenza. 8 i ristori ufficiali, diversi i punti acqua e ristori supplementari. In alcuni ristori era possibile trovare come sali minerali il VITA, prodotto Melcalin tra gli sponsor dell’evento. Volendo trovare una nota negativa, manca la medaglia al traguardo.

La quota d’iscrizione è alta rispetto alla media, tuttavia giustificata da un premio finisher di un certo valore.

ALBERTO FURLAN, 17° assoluto in 18:38:27

Ed eccoci di nuovo qui, a mente fredda a fare le varie valutazione dopo le ennesime gare ultra… Ad inizio anno ci si trova per fare una bozza sulle eventuali e possibili gare da disputare in stagione in modo da poter arrivare per l’occasione nelle condizioni più favorevoli ma di tanto in tanto va tutto a farsi “benedire” e come per magia eccoci qui a disputare due gare molto diverse tra loro ma con kilometraggi e dislivelli importanti in 7 giorni. La prima, l’Ultra Trail Via degli Dei, sulla carta gara veloce, o per meglio dire molto corribile con i suoi 130Km e 5000mt D+ è scivolata via piuttosto bene lasciando qualche “acciacchetto” qua e là ed alla fine un piccolo pensiero… caspita, tra 6 giorni c’è la DXT!!!! E allora ci si autoconvince che sono poco più di 100km ma qui il dislivello inizia a lievitare e sulla carta danno circa 7000mt D+.

Senza tanto fasciarsi la testa organizziamo la trasferta e ci troviamo in quel di Forno di Zoldo pronti ad aspettare lo start sotto al gonfiabile.

Gara molto diversa dalla prima, ci si trova subito immersi in ambiente montano, le salite e le discese sono molto molto tecniche, in alcuni casi ci si aiutava molto di mani per potersi inerpicare nei ripidi e stretti sentieri. Boschi ghiaioni nevai, c’è n’era per tutti i gusti ed una luna piena un po’ annebbiata ci ha accompagnato per questa notturna sotto lo sguardo vigile dei volontari e del soccorso alpino smistato molto bene in tutti i punti più difficoltosi dell’anello Zoldano. I primi 50km (quelli più duri) per quanto mi riguarda sono passati velocemente e quando la mia testa ha iniziato a ragionare non nella giusta maniera si è spento tutto e per una decina di km ho sofferto forse anche un pò più del dovuto. Riordinate le idee e superata questa bella crisi le gambe hanno iniziato a girare nuovamente bene e una posizione alla volta ho iniziato a recuperare di nuovo posizioni per non parlare poi degli ultimi 5-6 km quando s’iniziava a sentire la voce in lontananza dello speaker, mi son buttato a capofitto nell’ultimo discesone ed ho affrontato l’ultimo km di salita come quasi fosse il primo…e pensare che una quarantina di km prima ero da rottamare e avevo fastidi ovunque. Circa 18ore e mezza di puro divertimento, posso semplicemente descrivere così la mia DXT.

Ciao alle prossime

MARCO BUCCIOL, 57° assoluto in 21:53:51
MT100M, LUT, DSR, e ora anche DXT103. Tutte sigle di grandi corse ognuna diversa dall’altra eppure così simili in gioie e dolori, appunto anche la dolomitextremetrail si e rivelata una dura corsa di montagna. Partito con l’idea che “tanto sono solo 100Km” ero piuttosto distratto, inciampavo scivolavo e dopo una bella caduta con relative botte e abrasioni mi son reso conto che non era proprio una passeggiata quella che stavo facendo, ma un giro in montagna fatto di sentieri ripidi in salita e discese difficili da correre, di paesaggi da guardare solo da fermi, di un piccolo viaggio interiore alla ricerca del “perché” si va sempre avanti.
 Se devo palare di passaggi e tempi ho rispettato la tabella che mi ero fatto a casa in cui avevo messo un tempo minimo/massimo nei vari punti di controllo, con il time finale compreso fra le 17 e le 22 ore. Andrebbe preparata per tempo questa corsa, aggiungendo ai tanti km tanti metri di salita nel mio caso mancanti, così da poter andare più veloci in salita e più tranquilli in discesa e magari prendersi anche un po’ di tempo per guardare… l’alba crescere dietro il monte Pelmo, con la parete del Civetta dietro e una luce sul monte Rite due valli più in là che ti aspetta.

L’insieme della corsa, organizzazione, volontari, sicurezza, ristori, percorso si meritano un bel 9 su 10, come e ci tengo a dirlo anche le parole e l’attenzione dimostrata da Biotekna, nel pre-gara, durante la gara e nel dopo gara. Grazie!

DAVIDE CONARDI, 74° assoluto in 22:57:45
Le sensazioni alla partenza erano buone, tanta la voglia di cominciare questo nuovo viaggio, le fatiche del Trail degli Dei di 6 giorni fa un lontano ricordo, anzi non ci si deve pensare, potrebbe essere un pericoloso alibi. Partenza a ranghi ristretti, nei primi chilometri lo stare in compagnia aiuta a mantenere un ritmo buono, forse anche troppo… I primi 20 chilometri passano veloci, iniziano le prime discese e purtroppo dal 25°km un’amara sorpresa. Le scarpe cominciano a segnarmi i piedi di vesciche. Scarpa sbagliata? In allenamento mai avuto problemi. In ogni caso non è una domanda da porsi in gara, ormai la frittata è fatta, ora bisogna pensare alle soluzioni. Ipotesi 1: arrivare al 54°km, alla base vita. Ipotesi 2: non ci sono altre ipotesi. Non è facile, bisogna stare tranquilli, i km non passano, mentre gli altri partecipanti si. Finalmente arrivo al passo Staulanza, pulizia e verifica piedi, diverse le vesciche ma piccole e integre, forte la tentazione di aprirle (così facevano gli infermieri nei campi base al 4K) spalmata di pasta di ossido di zinco, calzini e scarpe nuove, mi alzo in piedi, faccio 2 passi… come nuovo! O almeno cerco di convincermi. Poi penso, non ho mai messo così tanta roba dentro la sacca per la base vita! Avrò anche sbagliato scarpe, ma non ho sbagliato cambio… Punteggio tra la sfortuna e la provvidenza: 1 a 1. Si riparte, qui il cancello orario si chiude tra più di 3 ore, questo mi rincuora, e dopo 100 metri penso “dai che portiamo a casa anche questa!”

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